mercoledì 15 marzo 2017

Posta precaria - Se ti sposi, ti livello

Nuova "letterina" arrivata da una giovane donna, la chiameremo S. S. lavora circa da 2 anni in un ufficio, conctat center anzi, più o meno sono in quindici persone, c'è chi va, c'è chi resta. Si trova bene tutto sommato, anche se non smette di cercare concretamente o idealmente altri lavori: è precaria, ogni 4 mesi circa le rinnovano il contratto, finora le è andata bene.
C'è un ma come nella migliore delle tradizioni.
S. è fidanzata da quattro anni e il giovanotto in questione, durante un pranzetto preparato da lui, le fa trovare l'anello dei suoi sogni all'interno di una capasanta vuota, ma lavata col sapone, ci tiene a precisare. Non è quello il ma incriminato.
Oltre a scegliere il ristorante e chi invitare per non offendere nessuno a S. sale subito l'ansia per un'altra fondamentale questione: come dirlo a lavoro? Meglio comunicarlo alla capa o al socio maschio? Sarà saggio dirlo all'ultimo momento o con largo anticipo
Il primo litigio dopo la proposta di nozze è andato più o meno così:
 Mi lasciano a casa di sicuro, dice sconsolata al futuro sposo. Ma scusa, ci sposiamo, non sei felice??
Sì, tanto, ma perdo il lavoro di sicuro. 
Eh vabbè, dice lui, ne troverai un altro.
Tu sei indeterminato, la fai facile tu! Poi se ci sposiamo di sicuro nessuno mi vorrà più perchè pensaranno che resto incinta!
SE ci sposiamo? Non vuoi più??
Sì sì lo voglio!
Fino a ieri volevi sposarti e avere due o tre figli!

"Lui non capisce la mia ansia, le mie paure, io voglio sposarmi, ma ho lo stesso il terrore di non poter più lavorare. Abbiamo l'affitto, le bollette e se poi verranno bambini? Non capisce, sembra non prendermi sul serio"

S. fin da piccola sogna di sposarsi e di mettere su famiglia, adesso però le sembra più complicato del previsto, c'è quel fastidioso tarlo che non la fa essere felice al 100% come invece avrebbe pensato.

Una mattina chiede udienza alla capa, magari essendo una donna mi capisce. Magari. Aveva l'ansia di dire alla responsabile la cosa che (pensava) l'avrebbe resa la più felice del mondo.
Messaggio subliminale

Il dialogo è andato più o meno così:
Ciao Xxxxa, niente, è che avevamo pensato di sposarci, ma... così sai com'è..
Pausa infinita. Risatina nervosa. Era glaciale.
Dall'altra parte uno sguardo indecifrabile, di sicuro non gioioso, tipo quando uno ti frega il posto al parcheggio del supermercato
Ok, congratulazioni! Quando? A te quando scade il contratto?
Così, in modo velato.
Era glaciale due.
Il contratto scade il 31 maggio. Però ancora non so di preciso quando sarà il matrimonio.
 In realtà dipende dalla "variabile contratto".
Non ti sposare prima del 31 eh??
Risate.
"No no, figurati, magari a settembre, sai com'è... Ma secondo te, ci saranno possibilità di rinnovo o...?
Le sembrava di aver chiesto il quarto segreto di Fatima. O un rene. O un aumento di stipendio.
Ci penseremo al contratto! Hai già un'idea per il vestito? 

S. sta ancora aspettando una risposta, ovviamente. Sa che in estate ci sarà un calo fisiologico del lavoro e qualcuno verrà falcidiato. E' la natura. Forse avrebbe dovuto attendere gli ultimi giorni per parlare del matrimonio. E' stata troppo onesta? 

L'amore ai tempi dei precari.

p.s. Se vi va... raccontatemi le vostre esperienze precarie a:
     barbara.raymondi78@gmail.com


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