lunedì 15 gennaio 2018

Ma la casa di Totò?

Napoli è una città meravigliosa. Per i vicoli nascosti lontani dal chiasso, per i rumori delle vie, per la musica che sale dalle bancarelle, per il mare, per i profumi, per la pizza e il babà; per i palazzi antichi dal passato affascinante che all'interno svelano tutto il loro incanto, anche decadente, e il loro passato prestigioso. E' una città piena di contraddizioni, ma dal fascino innegabile.

Apro una parente come dettava Totò in Totò, Peppino e la... malafemmina:
passeggiavo per Rione Sanità, un altro luogo affascinante, dove la tradizione si scontra con un presente forse troppo "complicato" da gestire. "Andiamo a vedere la casa di Totò, no? Siamo qui a due passi, non ci sono mai stata" propongo mangiando la pizza** a portafoglio con Matteo e Pino.
Adoro Totò e i suoi film, come la maggiorparte degli italiani del resto.
Nelle vie vicine non ci sono indicazioni, nessun "cartello ufficiale" segnala la strada giusta da prendere, solo dei fogli incollati alle pareti delle case indicano l'indirizzo: 

Segnaletica per il turismo culturale.
 CASA DI TOTO' 
(dal 1898 al 1921) 
Via Santa Maria Antesaecula, 109. 

Così c'è scritto, e giusto perchè gli abitanti del rione li hanno affissi. Un signore si ferma, ci guarda e aspetta che mi avvicini a chiedere quello che probabilmente già si aspettava: 
ma la casa di Totò?
Al civico 109* di via Santa Maria Antesaecula infatti è nato Totò, Antonio De Curtis.
 Ha vissuto lì fino a 24 anni, quando si trasferì a Roma con la famiglia.
La casa è fatiscente, senza finestre, senza balconi, con fili che penzolano giù. Solo una targa ricorda che l'attore è nato lì. Una "targa ufficiale" pagata dai cittadini del quartiere e un cartello fai da te appeso al terrazzino che recita: Grazie Totò.
L'appartamento di circa 90 metri quadri è all'interno di un palazzo consumato dal tempo, dall'umidità e porta i segni del terribile  terremoto dell'Ottanta.
Ma non è solo questo che mi ha fatto incazzare e amareggiare, solite cose all'italiana in fondo, no? 
L'appartamento di Totò è stato acquistato all'asta da un privato, per circa 18mila euro, ha raccontato un signore del rione che ci ha accompagnato nell'androne del palazzo "sgarrupato".
L'asta era andata deserta per ben 11 volte.
Forse ne faranno un museo, un centro culturale teatrale... ma chissà.
Davanti alla casa natale ci sono un banchetto con i magneti di Totò da appendere al frigo e un cartonato del Principe della Risata con il quale farsi le foto.
Ma mi chiedo... le Istituzioni? Perché dimenticare Totò? Ristrutturare e realizzare un centro culturale potrebbe servire per il rione, per la città, per guadagnare e reinvestire.
Vabbè, arrivo io... però questa cosa mi ha fatto incazzare anche se sono di Padova. Totò fa parte della nostra tradizione culturale.

"Sai quanto gliene frega alla politica del popolo!" disse Totò...




*Qualcuno dice che la casa Natale è in realtà al civico 107, ma non complichiamo di più le cose che già così...
**E qui dovrei aprire un'altra parente gigante per la pizza... sarà pure un clichè, ma che buona...


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