Stamattina sono passata davanti a una scuola superiore: ragazzi che fumavano, ragazzi al telefono, qualcuno con la mascherina... era da qualche mese che non si vedevano studenti alle fermate dei bus o di fronte ai cancelli delle scuole.
Primo giorno di esami.
Io dei miei esami al liceo ricordo che:
cercai di copiare il compito di matematica dalla tizia davanti a me, che a sua volta tentò di copiare dal ragazzo davanti a lei. Non ci conoscevamo, ma in due secondi avevamo abbattuto tutti i convenevoli per un unico obbiettivo: cercare di scrivere qualcosa di sensato su quel foglio a quadretti immacolato.
Dell'esame orale ricordo che quella mattina mi telefonò una mia compagna dicendo che a breve sarebbe toccato a me: dove cazzo sei? Tra un po' tocca a te.
Già?? Risposi io. Mancava un'ora, in teoria, e io ero ancora a casa. Ma non ricordo quasi nulla dell'interrogazione. Qualcosa riguardo alla pioggia, ai fronti temporaleschi?
Ricordo i professori schierati, una prof che non era la mia sorridermi con gentilezza. I miei non erano prof illuminati, erano grigi, sempre incazzati col mondo, non ci facevano amare le materie studiate, forse è per questo che non ricordo nulla delle loro lezioni, tendo a dimenticare le cose inutili o noiose.
Ecco, ricordo le sigarette e i compagni con le facce stravolte, eravamo così spaventati! Non so ancora come ho fatto... Ma alla fine è andata. Una cosa avevo imparato dopo la maturità scientifica: che la matematica non sarebbe mai stata il mio mestiere!
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