Non passare di là, ci sono i drogati, si raccomandava la mamma. E io di là ci ero passata. Che potevo fare a quel punto? Accelerare e passare prima di lui? E se mi avesse minacciato con la siringa, per i soldi? Che non avevo, tra l'altro. Bastò un secondo, di quelli che durano una vita, appoggiò la gamba al muro, si alzò quanto bastava il pantalone e si bucò sulla caviglia. E io, che avevo rallentato il passo, gli arrivai davanti proprio quando finì, si scostò appena e mi lasciò passare.
Sarei potuta tornare indietro e fare un'altra strada, ovviamente. Ma sono una testa di cazzo, e quel ragazzo l'avevo già visto per le mie vie, non mi andava di far vedere che avevo paura di lui. Ma non gliene fregava niente, né di me, né di farsi vedere da qualcuno, doveva solo farsi di eroina, "la pera" si diceva all'epoca. Io ero l'ultimo dei suoi problemi.
Dopo qualche tempo"i tossici storici"si riconoscevano per le vie, per la città e si capiva quando erano strafatti, camminavano lenti barcollando e finivano addosso alle ringhiere. Un giorno uno dei soliti noti entrò nel mio giardino, i cancelli erano quasi sempre aperti, corse verso il muro che separava la mia casa dalle altre e vi si arrampicò agile come un gatto. Il muro era alto almeno due metri e mezzo. Stava scappando, quasi sicuramente aveva rubato qualcosa. Un uomo tentò di inseguirlo, lo cercava. Io ero in terrazza, non dissi nulla e se mi avesse chiesto probabilmente non avrei fatto la spia.
Ma oltre al dramma di quei ragazzi emarginati ed etichettati dalla società come appestati, soprattutto si guardavano con pena le loro madri disperate. Quante porte prese a calci, quante collanine d'oro rubate, quanti soldi nascosti e poi trafugati? Le botte...
Donne lasciate sole e invecchiate di vent'anni in pochi mesi. Famiglie distrutte che non sapevano più a chiedere aiuto. Allo Stato? Al prete? Come trattenere in casa i loro figli tossici che rischiavano l'overdose o che andavano in astinenza?
Capitò che un ragazzo del quartiere fu spedito più volte in comunità, per volere suo, della famiglia o..
Continua...
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