mercoledì 1 marzo 2017

Posta Precaria part.2

Ci risiamo, laurea e master, ma la domanda che il ragazzo si sente fare è: Sa guidare lo scooter?  
Eterno dilemma:  accettare quello che capita o aspettare la grande occasione? Scegliere il lavoro per cui si è studiato o iniziare a guadagnare qualcosa? Si parte del basso, hanno risposto.  Ma in genere... quanto dura la gavetta di sti tempi?
A proposito di gavetta mi ha scritto una ragazza per raccontarmi di uno stage organizzato da un'agenzia interinale, dalla regione, dall'europa o dal mondo, che avrebbe dovuto consegnarle "il badge"  per accedere al fatato mondo del lavoro.
Magro rimborso spese per la benzina, ma il pieno di aspettavive...
Società del NordEst, ricco proprietario spesso assente per partite di squash, tennis, golf o weekend lunghi. Spin off dell'azienda del padre.
C'è anche un segretario tuttofare, più giovane della nostra stagista, un po' arrogante , ma gestibile, perlomeno all'inizio dell'avventura. Nella scrivania della ragazza non c'è una penna, nè un bloc notes, tanto meno un pc. Si porta il portatile da casa, poco male.
"Ok.  Quindi? Che Faccio? Cosa devo fare? Chiedo al segretario contabile"
"Boh, non mi ha detto niente X. Sta là ferma" E così per una settimana. Otto interminabili ore.
Una mattina si palesa il responsabile che la convoca in ufficio: chi sei, dove abiti, che hai studiato, hai il moroso?
Leggi le mail, rispondi, vedi se puoi prendere contatti per vendere. Vivi sola o con i tuoi? Siamo in fase di sviluppo, vedremo.
Nessuna mansione certa, nessuna direttiva; scoraggiamento e perplessità.
Un pomeriggio, di quelli che alle cinque è già buio pesto e sembrano le undici di sera, passando dietro al pc del segretario tuttofare la stagista butta l'occhio sullo schermo, "foto molto osè, anzi proprio porno e questo se le fotocopiava pure!"
In un primo momento la stagista ride, dentro di sè: i soliti maschi, pensa.
Poi però inizia il disagio, soprattutto quando il ragazzo inizia  a farle battute. Battute a sfondo sessuale. Sì vabbè, le solite donne che gridano allo scandalo per niente, i primi commenti degli amici.
Messaggio subliminale
"Non sono una puritana e accetto la battuta, ma quando mi chiedeva che mutande indossavo? Che taglia avevo di reggiseno? Cosa avevo fatto la notte prima? Le prime volte abbozzavo un sorriso, poi ho deciso di ignorarlo. Continuava, gli ho detto che non mi faceva ridere.  Mi metteva a disagio. Che dovevo fare? Era solo un ragazzino da rimettere a posto? Dovevo riferirlo al responsabile? Mi avrebbe creduta? Sarei rimasta solo tre mesi, era il caso di fare storie?
Magari ci vuole provare, ma di sicuro è un coglione mi hanno detto le mie amiche: resta a casa, dillo al capo, rispondigli male.
Gli ho ripetuto di smetterla.
Un pomeriggio torna dal bagno e mi dice, ordina?, di andare a pulire perché era sporco.
"Visto che non c'è lavoro che ti costa? Le vere donne lo fanno".
"Anche i maschi, ha ribattuto la stagista. E poi ci sono le signore delle pulizie per questo."
"Te la tiri? Non vuoi pulire? Non vuoi lavorare?"
"Ma perché devo pulire io il cesso se hai sporcato tu?". Ma era tutto così assurdo, patetico.  Qualcuno mi ha detto che non c'era niente di male, altri che potevo mandarlo a fanc... Per fortuna i tre mesi sono passati, lentamente, ma sono passati. 
Tre euro all'ora, umiliazioni e nemmeno un caffè offerto dal ricco responsabile (gli avevo fatto un ordine per 30mila euro), nemmeno un grazie a dire la verità.

A sto mondo non si sa più che santo pregare.

Barbara

Se vi va di raccontarmi la vostra esperienza precaria:
barbara.raymondi78@gmail.com





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