lunedì 30 marzo 2020

Anteprima Le bugie dei bravi ragazzi





Barbara Raymondi




Le bugie dei bravi ragazzi








Questo libro è un'opera di fantasia. Nomi, soprannomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell'immaginazione dell'autrice e vengono usati in maniera fittizia. Qualsiasi somiglianza con persone reali, fatti o luoghi è assolutamente casuale.
Ogni diritto è riservato.




Gli spietati salgono sul treno
e non ritornano mai più,
non sono come noi, innamorati eroi,
noi due che al binario ci diciamo addio.
Gli spietati, Baustelle



E' un mondo difficile, è vita intensa.
Felicità a momenti e futuro incerto.
Il fuoco e l'acqua, concerto e calma,
sonata di vento.
E nostra piccola vita
e nostro grande cuore.
Me cago en el amor, Tonino Carotone




Prima Parte

1

«Sole?»
«Presente» la ragazza alzò il braccio svogliatamente, con fare un po' fiacco.
«Ok, allora iniziamo col briefing se ci siamo tutti».
Mio Dio il briefing, ma dove siamo all'Onu? Sole si guardò attorno, testa bassa, sconsolata, agitata, stanca, cercando comunque di mantenere un certo contegno, di capire l'andazzo di quell'ufficio e di scoprire la fauna umana con la quale avrebbe lavorato per qualche giorno o addirittura per qualche settimana.
Si sentiva stanca già alle cinque di pomeriggio e non perché avesse lavorato in miniera fino a quell'ora, ma perché esausta di affrontare l'ennesimo primo giorno lavorativo. Si trattava di sondaggi telefonici, all'apparenza poteva sembrare quasi una mansione dignitosa, non troppo invasiva per se stessa o per i campioni telefonici da contattare.
«Sole?»
«Sì?»
«E' la tua prima volta qui?» chiese la responsabile dopo aver spiegato a tutti il loro compito.
«Sì»
«Hai capito come funziona?»
«Sì, più o meno credo di aver capito: chiamo qualcuno e gli propongo di fare il sondaggio»
«Ok, ci siamo. Ragazzi siate veloci e precisi. Cercate di non scrivere messaggi e di non parlare tra di voi. Potete andare in bagno, ma senza esagerare, cerchiamo di evitare le pause sigaretta, le pause caffè e le pause chiacchiere che tanto state qui solo quattro ore. Iniziate pure».
Quattro ore lì dentro sembravano interminabili solo a pensarlo.
La responsabile era una ragazza più giovane di Sole, dall'aspetto glaciale, inflessibile e sicuro. Il lavoro consisteva nel fare il maggior numero di telefonate per riuscire a terminare quanti più sondaggi possibili. Da un plico di fotocopie prelevate da un elenco telefonico di qualche città si sarebbe dovuto chiamare in ordine alfabetico o sparso, a seconda dell'attitudine, dell'istinto o del metodo lavorativo, quanti più contatti si riusciva.
«Ragazzi, almeno venti sondaggi a testa stasera» sottolineò la responsabile «ricordatevi che vi paghiamo all'ora, non a sondaggi, quindi non approfittatevene di questo. Impegnatevi grazie».
Sole iniziò la missione quotidiana: digitare un numero da un comune telefono a tasti, aspettare tre squilli, non ottenere nessuna risposta e giù la cornetta. Numero, tre squilli, nessuna risposta e giù la cornetta. Numero, tre squilli, nessuna risposta e giù la cornetta. Primo sintomo accusato: ansia da prestazione. Nessuno sembrava volerle rispondere, mentre le altre ragazze chiacchieravano capaci con sconosciuti accondiscendenti. Tutti i sondaggisti reclutati guardavano un muro color crema stinto, erano separati tra loro da pannelli bianchi e sparavano a raffica domande convulse lette sullo schermo di un computer, sperando di segnare crocette col mouse nel questionario a risposte multiple. Numero, tre squilli, nessuna risposta, ma questa volta, mentre Sole stava per sbattere giù la cornetta, qualcuno rispose con la più classica delle risposte telefoniche: Pronto?
Dopo un secondo di incertezza la ragazza partì:
«SìBuonaseraSignoraStiamoFacendoUnSondaggio» recitò tutto d'un fiato. No grazie, fu la risposta secca e spietata.
Le reazioni telefoniche alternative che si susseguirono furono: No. No, chi vi ha dato il mio numero? No, avete finito di rompere le palle? No, non compro niente. Secondo sintomo: nervoso allo stomaco e voglia di controbattere con una vasta gamma di parolacce. Quando dopo almeno venti tentativi qualche anima pia diede il consenso, la ragazza, già preda della frustrazione più accanita, cercò solo di essere rapida, chiara e gentile nonostante la ferocia nell'animo e la lingua che si incespicava.
La moltitudine delle persone che, mosse a pietà o afflitte da solitudine centenaria, decideva di dedicare qualche minuto al sondaggio dopo poche domande però perdeva entusiasmo; l'unica conseguenza possibile era il temuto saluto d'addio. Una guerra psicologica insostenibile, un terremoto per il sistema nervoso.
«Ehi» le sussurrò qualcuno «Puoi imbrogliare»
«Cosa?»
«Sì, non è che ci arrestano»
«Imbrogliare?»
«Metti tu le risposte anche se non ti rispondono a tutte le domande, finisci tu il questionario»
«Ma se ci vedono? Se

mercoledì 25 marzo 2020

Anteprima Erbe Matte



La gente è il più grande spettacolo del mondo
E non si paga il biglietto.

Charles Bukowski



Questo libro è un'opera di fantasia. Nomi, soprannomi, personaggi, luoghi
e avvenimenti sono frutto dell'immaginazione dell'autrice e vengono usati
in maniera fittizia. Qualsiasi somiglianza con persone reali, fatti o luoghi è
assolutamente casuale.

Diritti Riservati.


                                                  

                                                            *
Il   Direttore   del   Circo   Lumen   si   sistemò   il   cilindro   nero   sulla   testa, recuperò il microfono dalla tasca  e si  schiarì  la voce. Squadrò  senza entusiasmo   lo   sparuto   gruppetto   di   spettatori   che   gli   sedeva   davanti, avrebbe potuto contarli, suddividerli per genere maschile, femminile e magari ricordarsi anche i nomi di battesimo di ognuno di loro.
A quel punto non restava che recitare, senza troppa enfasi, il saluto finale: Il Circo Lumen ringrazia tutti i gentili spettatori, buonanotte e a presto.
«Dio bon» brontolò poi tra sé e dopo lo scoppio di un petardo scaduto partì una gracchiante marcetta dagli altoparlanti. Il Direttore attraversò la nube artificiale ormai rarefatta e scomparve senza premura, e senza dannarsi, dietro al sipario mandando a ramengo l'ambita sincronia scoppio-fumo. Il trucco non era riuscito alla perfezione, ma nessuno se ne preoccupò, né i  circensi, né le trentadue  persone del pubblico pagante. 
Faceva freddo a stare seduti sulle panche per un'ora e mezza, i nasi erano gelidi e le mani restavano infilate nelle tasche. Se ne volevano andare a casa tutti, nonostante le acrobazie, nonostante i lustrini, ma non sarebbe terminata lì la serata per la maggior parte il pubblico: i bambini desideravano incontrare gli Straordinari Animali Magici. Quasi il fiore all'occhiello del Circo.
Gli Straordinari Animali Magici del Circo Lumen erano più bizzarri che fatati, facevano più sorridere che strabiliare, in perfetta sintonia con il Circo, più

lunedì 23 marzo 2020

Un giorno come un altro

🍀 Chissà quando finirà tutto questo che succederà.
Qualcuno resterà esattamente lo stesso di prima.
Qualcuno giurerà a se stesso grandi rivoluzioni, ma solo nella sua mente, e poi svaniranno come sempre.
Qualcun altro cambierà per sempre la sua vita.
Troverà il coraggio, finalmente.
🏝️

sabato 21 marzo 2020

Giornata della poesia

E poi fate l’amore.
Niente sesso, solo amore.
E con questo intendo
i baci lenti sulla bocca,
sul collo,
sulla pancia,
sulla schiena,
i morsi sulle labbra,
le mani intrecciate,
e occhi dentro occhi.
Intendo abbracci talmente stretti
da diventare una cosa sola,
corpi incastrati e anime in collisione,
carezze sui graffi,
vestiti tolti insieme alle paure,
baci sulle debolezze,
sui segni di una vita
che fino a quel momento
era stata un po’ sbiadita.
Intendo dita sui corpi,
creare costellazioni,
inalare profumi,
cuori che battono insieme,
respiri che viaggiano
allo stesso ritmo.
E poi sorrisi,
sinceri dopo un po’
che non lo erano più.
Ecco,
fate l’amore e non vergognatevi,
perché l’amore è arte,
e voi i capolavori.

Alda Merini

venerdì 20 marzo 2020

Il pacchetto delle paste della domenica mattina

🍰 Quando alla domenica arrivavano le paste correvo a spiare sotto  alla carta lucida e preziosa della pasticceria, a volte scioglievo il nastrino colorato per assicurarmi che ci fossero tutte le mie preferite. Infilavo la mano e rubavo un bignè alla crema.
Il pacchetto non tornava mai perfetto e mi scoprivano sempre💙

Lo farei anche adesso 😉

lunedì 16 marzo 2020

Come acciughe

🍀In questi giorni di quarantena ci sentiamo tutti come acciughe in scatola... È dura, non siamo abituati, abbiamo sempre posseduto la libertà di fare tutto, passeggiare, correre, andare al cinema,  mangiare in pizzeria, sedersi ai tavolini dei bar, andare all'estero... Uscire con chi vogliamo.
 Penso a chi è solo in casa, o a chi  è costretto a dividere l'appartamento per tuuutto il giorno e per tutta la notte con chi non sopporta più da tempo.
Penso alle famiglie con due o tre figli e gli eterni pomeriggi in casa tra rai yoyo e i pianti.
 Anche le famiglie Stile Mulino Bianco dopo un po' sclerano...! Penso a chi va a lavoro e poi torna a casa sperando di non essersi beccato sto caz di Virus.  Però si deve fare, nonostante il caos.
Ne parlavo con un'amica che fa la facilitatrice e che  quando non ci sono pandemie in corso cerca di far andare d'accordo gruppi o colleghi che d'accordo non  vanno...
Siamo fragili, confusi e allo sbando, in cerca e in attesa di buone notizie, di speranze. Abbiamo sempre gestito noi il tempo, adesso però non decidiamo noi quando termina sta puntata di "Quarantine" , non è una seria televisiva, è peggio di quei filmacci da maschi che fanno su Italia Due.
La mia amica facilitatrice mi ha telefonato per dirmi che leggendo il tempo le  passava più velocemente. 
In effetti anch'io ho sempre trovato conforto nei libri... quando ero annoiata, quando stavo male per qualche ragazzo (stronzo!), quando nessuno voleva uscire o quando durante il weekend pioveva sempre... E le ore passavano leeente.
 Ecco, dobbiamo essere come le Erbe Matte del titolo, nonostante le avversità, (le pandemie!) le delusioni, gli schiaffi che la vita ci tira... rinascere e crescere più forti ancora. Sì lo so che non è facile e che sembra una banalità, ma ce la dobbiamo fare, non c'è alternativa 😘
.
P.s. La facilitatrice leggeva "Erbe Matte"😁😉

#ascolta





















#ASCOLTA 

Fermatevi. Semplicemente alt, stop, non muovetevi.
Non è più una richiesta. È un obbligo.
Noi siamo qui per aiutarvi.
Questa montagna russa supersonica ha esaurito le rotaie.
Basta aerei treni scuole
centri commerciali
incontri.

Abbiamo rotto il frenetico vortice di illusioni e "obblighi" che ti hanno impedito di alzare gli occhi al cielo, guardare le stelle, ascoltare il mare, farti cullare dai cinguettii  degli uccelli, rotolarti nei prati, cogliere una mela da un albero, sorridere a un animale nel bosco, respirare la montagna, 
ascoltare il buon senso. Abbiamo dovuto romperlo.

Non potete sostituire dio. 
Il nostro obbligo è reciproco.
Come è sempre stato, anche se, ve lo siete dimenticati.
Interromperemo questa trasmissione, l'infinita trasmissione cacofonica di divisioni e distrazioni,
per portarti questa notizia:

giovedì 12 marzo 2020

#chileggenonsiferma


📚 Visto che dobbiamo stare in casa a cazzeggiare per un po'... Ehh Così è... 
Se avete voglia di leggere con l'ebook nel sito  ilmiolibro.kataweb.it ho messo 
♠️"C'è di peggio" e

⭐ "Le Bugie dei bravi ragazzi" a 0.99 

🍀Dobbiamo farcela passare, no??💪 Così ce li avete subito i romanzi...


💌 Per info sui romanzi qui nel blog 0 qui: 

https://ilmiolibro.kataweb.it/utenti/13753/barbara-raymondi/

😘

martedì 10 marzo 2020

Non buttiamoci giù

🌻Non è semplice in questi giorni, per chi deve lavorare duro in ospedale, per chi si è ammalato, per chi non può incontrare le persone care, anche per chi deve restare in casa... Non ci era mai capitata una situazione così, siamo abituati bene qui... E ci scopriamo fragili, è dura, ma usiamo il buon senso...
Cazzeggiamo in internet, guardiamoci film che non abbiamo visto al cinema, dormiamo taaanto, leggiamo i libri lasciati sul comodino da mesi, telefoniamo agli amici... Facciamo luunghe colazioni...
Io sono bravissima a cazzeggiare 😉
Ma non buttiamoci giù 😘

lunedì 9 marzo 2020

#iorestoacasa

📚Visto che dobbiamo restare in casa... Scorte di libri, fiori e film🌻😉
E luuunghe telefonate con gli amici📞

domenica 8 marzo 2020

sabato 7 marzo 2020

Attimi Ghiacciati

Non si ricordano i giorni,
Si ricordano gli attimi.
Cesare Pavese

Mi rendevo conto...

"Mi rendevo conto che l'amore non obbedisce alle nostre aspettative, è mistero puro e semplice…"
🎬  I ponti di Madison County

martedì 3 marzo 2020

Espressione tipica da Form!

La mia espressione quando devo compilare l'ennesimo form per corsi, concorsi, candidature, questionari vari bla bla...

Il destino ha fatto il suo corso, ma...

Alcune strade portano più
 ad un destino 
che a una destinazione.

✒️Jules Verne