domenica 30 agosto 2020

Ti rivedo...

🎪 Ti rivedo. 
Parole
avevi chiuse e rapide,
che mettevano cuore
nel peso di una vita
che sapeva di circo.

✒️ Salvatore Quasimodo

giovedì 27 agosto 2020

Si va verso certi libri come si va verso certe persone

🌻"Perché si va verso certi libri come si va verso certe persone? Perché siamo attratti da determinate copertine come lo siamo da uno sguardo, da una voce che ci sembra conosciuta, già sentita, una voce che ci distoglie dal nostro percorso, ci fa alzare gli occhi, attira la nostra attenzione e cambierà forse il corso della nostra esistenza?"

📚Cambiare l'acqua ai fiori
✒️Valerie Perrin

martedì 25 agosto 2020

Mi manca aspettare l'estate


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E mi manca aspettare l'estate
Comprare le caramelle colorate
E mi manca la strada in due in bici
Mi manco io, mi manchi tu
 
E mi manca una bella canzone
Pagare qualcosa con le figurine
E mi manca la biro tra i denti
Mi manco io.
 
📻 Bugo, Mi Manca

L'altra sera...

Ieri notte i carabinieri hanno fermato un mio amico in macchina:
Lo scambio è stato questo, testuale: 
- Buonasera. Ha bevuto?
- No, no.
- Nemmeno un'ombra* ogni tanto?
- Oggi compio gli anni. Se i miei a pranzo insistono magari bevo un bicchiere di vino.
- Insomma, lei non beve.
- Sono diventato una persona noiosa.
Comunque davvero lui non aveva bevuto.
Solo che quando i carabinieri lo fermarono lo stereo era a volume altissimo perché non si riusciva ad abbassare per via dei pulsantini mezzi rotti.
E io mi trattenevo... che già è difficile non ridere quando non si può,  figurarsi quando è sconsigliabile.
.
*Un'ombra de vin in Veneto significa: un bicchiere di vino.
Si racconta che taaanto tempo fa il vino venisse servito in piazza San Marco da venditori ambulanti, che seguivano l'ombra del Campanile perché il vino rimanesse fresco...
Da qui: bere un'ombra de vin, o anche più ombre de vin 😉

domenica 23 agosto 2020

giovedì 20 agosto 2020

C'è di peggio - Romanzo

 

C'è di peggio


Vito e Violetta sono legati da una profonda amicizia, studiano entrambi filosofia e sono un po’ cinici perché immersi in una società che non sembra dargli futuro. I due amici, alle prese con avventure che di amore romantico hanno ben poco, incontreranno una fanciulla musulmana finita nei guai per colpa di una tradizione che le sta un po’ stretta. Un pomeriggio d’estate le loro sorti cambieranno…

 
Violetta piomba nella vita di Vito all'improvviso, dopo una sorta di colloquio surreale e di domande dirette, senza filtri, seduti sugli scalini dell'Università... Diventeranno migliori amici, ma amici per davvero, non ci saranno pudori o segreti tra loro. Insieme affronteranno paranoie e crisi familiari.
Insieme sfideranno gli sguardi cattivi della gente... perché anche chi è diverso (da chi?) ha diritto alla felicità. Non si può fingere di essere qualcun altro per tutta la vita. E che liberazione quando i due ragazzi riusciranno ad essere pienamente se stessi.
 

 
L'arrivo di Halima darà una svolta alle loro esistenze ingarbugliate. Halima è una ragazza marocchina che a causa della religione e delle regole imposte dal padre non può vivere liberamente all'occidentale.
Lei che ha frequentato la scuola pubblica, che ha lavorato a stretto contatto con gli italiani si trova costretta ad indossare il velo e a rispettare la volontà di un padre violento: sposare un parente sconosciuto. E chissà, forse andare a vivere in Marocco.
Vito e Violetta ce le metteranno tutta per salvare la ragazza dal quel destino che sembra oramai segnato. Tra esami, giri notturni e qualche birra di troppo, forse riusciranno a ritrovare anche se stessi.


 
 
Arriverà in aiuto dei tre ragazzi per caso e all'improvviso, anche Godenda, una donna dal passato difficile e dal presente tormentato, una che: o la si ama o la si disprezza e si allontana senza alcuna umanità.

Ma quando si ha tutto da perdere, si può anche tentare tutto e magari... riuscire a trovare un coriandolo di serenità grazie a un gruppetto di amici bizzarri, ma sinceri, incontrati per caso un pomeriggio d'estate.

 
 
 
 
 
 
 C'è di peggio alla Feltrinelli.it,  IBS.IT

 

mercoledì 19 agosto 2020

Coincidenze?


Per qualche secondo ho pure pensato: Ma pensa te che coincidenza, due che si chiaman... 
Ah no, ok... devo andare a dormire prima di notte.
Ma poi perché ho letto i nomi sui campanelli??

martedì 18 agosto 2020

Lamponi

L'altro giorno in montagna vedo sbucare da un recinto di legno qualche ramo di un grossa pianta di lamponi, un cespuglione rigoglioso di un verde vivido. 
E da un ramo vedo spuntare un bel lampone rosso, lucido e brillante. Non è che in città capiti spesso di vedere lamponi sbucare dai giardini... E poi non è che ogni giorno si comprino lamponi dal fruttivendolo. Almeno non io. Quindi lo volevo, doveva essere mio quel cacchio di lampone. In fondo era solo un lampone, mica avrei rubato una Lamborghini. Titubo, ma senti, un lampone, uno solo, tra una miriade di foglie che nascondevano altri lamponi. 
Così senza aspettare un secondo di più lo stacco dalla pianta. 
Non faccio nemmeno in tempo a mettere il lampone in bocca:
-Zono buoni i noztri lamponi, jaaa-
Ma chi caz c'era? Dov'era nascosta?? 
 La padrona tirolese dei lamponi mi stava alle spalle. 
-Bah- le ho risposto.
Non si ha mai la risposta giusta in quei casi, quando uno decide di fregarsi un lampone in Sudtirolo.
Poi ho iniziato ad accelerare il passo, con il lampone in mano ovviamente.
😉😎 

martedì 11 agosto 2020

Robe da anni 80

Negli Anni '80 le estati sembravano infinite, ma finivano sempre troppo presto. Erano caldissime, appiccicose come i ghiaccioli colorati, ma leggere.
Ad Agosto si partiva per le Ferie, magari per tre  settimane, che adesso nemmeno col binocolo, ma negli anni '80 tutto sembrava possibile. Anche trasportare mezza casa in macchina.
All'epoca la macchina era una Lancia Beta coupè color rosso scuro e si partiva in quattro.
Negli anni 80 si stava scomodissimi e si soffriva il caldo senza troppe lamentele, si schiumava per colpa dell'afa con assoluta naturalezza. 
L'aria condizionata non esisteva e le radio erano un optional, o almeno nella mia macchina.
Per quattro ore io rimanevo appiccicata al finestrino, mio fratello mi stava seduto affianco e l'altra metà del sedile posteriore era occupata da due valigie enormi.
Il resto dei borsoni era stipato nel bagaglio.
Mio fratello sulle ginocchia teneva lo stereo a pile, per tutta la durata del viaggio.
Per qualche anno riuscimmo addirittura a incastrare tra noi anche la gabbia col canarino, Chico. Mia mamma invece teneva bloccata coi piedi la boccia dei pesci neri: El diablo, Litfiba e Piero. Nessun pesciolino fu mai abbandonato.
Qualcuno riusciva a far entrare in auto pure la tele, c'era pur sempre Beautiful da seguire: Brooke, Ridge e la famiglia Forrester non se ne andavano in vacanza, loro.

A volte di ritorno  da una giornata al mare capitava di dare un passaggio alle cugine e in macchina ci si ritrovava in sei... Due davanti e quattro dietro. Io, la più piccola, ero la più sacrificabile e in caso di avvistamenti di Polizia, o di altre forze dell'ordine, mi dovevo abissare e nascondere tra le gambe degli altri. Si poteva? Non si poteva, ma in  quegli anni non è che ci si ponesse tanto il dubbio, si faceva e basta, senza troppe paranoie. Del resto si sfoggiavano costumi sgambatissimi, spalline alte qualche centimetro,  si portavano ciuffi duri come il ferro e si mangiavano cose molto colorate... tutto era possibile nei rutilanti anni ottanta, bastava non dirlo.