martedì 30 luglio 2019

Dediche alla radio e porte scorrevoli ingiuste

Stamattina un uomo di Vicenza ha telefonato a una radio locale e ha chiesto di ascoltare la canzone degli Europe: The Final Countdown, "e me la dedico", ha concluso così il suo messaggio. Che poi uno se la può ascoltare su Spotify, se ce l'ha, o su Youtube. Ma comunque a lui andava così, chiamare la sua radio preferita e dedicarsi The Final Countdown. Chissà che gli era capitato per chiedere quel super pezzo decisamente anni ottanta.
Fa sempre piacere ricevere una dedica per radio.
Due giovani genitori hanno telefonato alla radio per far ascoltare alla figlioletta di qualche mese una canzone di Giusy Ferreri... Jambo Buana...? E faceva così più o meno
tra il cielo e la savana tutto girava
jambo huana
dicevi tu
guardando me.
[...]fino a quando ti pare
you and me
come un’onda che sale
and keep dancing


Mmh... vabbè ma poi uno dedica quello che vuole, no?
Una signora invece ha chiamato per dedicare una canzone all'amica che sta male, "ma molto male poverina, con sto caldo, ah Signore, poverina, ha l'affanno". Per tirarla su ha richiesto un classico di Spagna, credo il pezzo famoso del "Re Leone". Mi è venuto da ridere da sola, in bici, con le cuffiette, mentre la Ivana urlava: E' la giostra che vaaaa.

 Non so perché mi sono fermata ad ascoltare quelle dediche. Una volta, milioni di anni fa due amiche per ridere e per scherzo, mi hanno dedicato una canzone tamarra, ancora me la ricordo. Eravamo lì tutte e tre trepidanti ad aspettare di ascoltare la loro voce per radio. Cose da amiche sedicenni.

Comunque quello che volevo scrivere all'inizio e che non c'entra con le dediche alla radio è che le porte automatiche non si aprono proprio tanto automaticamente con me. A volte gli devo proprio arrivare sotto e quasi bussare per farmi passare. Mentre alla ragazza che era transitata qualche attimo prima, si sono aperte subito, a distanza, mancava solo che partisse pure la musichetta  di Pretty Woman e che le stendessero il tappeto rosso.
E che è? Non ci sono più le mezze stagioni. Tzè.

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