E se provassimo a essere protagonisti delle nostre vite e non solo comparse?
Basta con i casting ...Non è facile, lo so.
Seguire i segnali, i segni, come recitavano nel film "Il Lato Positivo" o improvvisare? Seguire l'istinto o ragionarci su??
Non c'è un manuale di istruzioni, un copione da seguire?
Se qualcuno ce l'avesse... Grazie!
venerdì 15 febbraio 2019
Protagonisti o (s)comparse?
martedì 12 febbraio 2019
Nascosti in camera, senza provviste.
Sarà capitato anche ad altri da ragazzini... Penso di sì. Tanto tempo fa il prete della parrocchia veniva in visita a casa, mi pare lo annunciasse qualche giorno prima...
I primi tempi mia mamma mi diceva di stare buona, che tutto sarebbe finito in fretta.
Che devo fare? Le chiedevo, controvoglia.
"Sta là, sta in piedi, se dice di pregare... prega.
"Posso fare finta? Posso fingere di recitare le preghiere mentalmente?"
Mi guardava... Non succede niente anche se le dici ad alta voce.
Mi guardava ancora: Fa quello che vuoi.
Allora quando il prete arrivava in casa me ne stavo là in piedi, facevo la brava, mormoravo qualcosa. Eravamo in tre, massimo quattro, compreso il prete, non potevo fare come a scuola e nascondermi dietro a qualcuno o copiare. Mi toccava sostenere la parte.
Ma poi ha fatto quello che immagino altri avranno fatto... Me ne restavo in camera con la porta chiusa, muovendomi il meno possibile, cercando di non starnutire. Niente radio, tv, telefono o provviste. Restavo nascosta come un ricercato, stile Provenzano. Ascoltavo le voci ovattate, evitavo di camminare sul parquet infame che poteva scricchiolare sotto ai miei piedi.
E quando sentivo la porta chiudersi: posso uscire mamma?? Quasi sussurravo.
Sì sì, mi rispondeva...
Poi questa cosa di restare nascosta, muta e quasi immobile in camera l'ho fatta anche con altra gente. Tipo gli animali a sangue freddo. Solo che il prete restava relativamente poco, gli altri si prendevano il caffè e qualcuno portava pure i pasticcini.
Immobile stile alligatore, muta, niente tv, radio o telefono, niente parquet, niente provviste. Niente bagno.
Una volta avevo un appuntamento, non volevo tardare. Sono riuscita a passare in silenzio assoluto dietro alla persona seduta che mi dava le spalle. Senza farmi notare, con mia madre che mi guardava uscire senza mutare espressione del volto. Io che le facevo ciaociao con la mano e che col labiale e altri gesti le comunicavo che non sarei tornata per cena. Era brava e leale a rimanere seria e inflessibile.
Che poi voglio dire... col senno di poi... Bastava salutare e uscire. Ehh ma la vie delle paranoie sono infinite!