mercoledì 7 dicembre 2022
🎄"Alle cinque del pomeriggio era già...
mercoledì 30 novembre 2022
Tra un po' è Natale...
lunedì 21 novembre 2022
🌳Giornata nazionale degli alberi
🌲21 novembre, giornata nazionale degli alberi per qualcuno, giornata della televisione per altri. Ma le foto vengono decisamente meglio con gli alberi.
🌳In Giappone shinrin-yoku, significa letteralmente ‘bagno nella foresta’ o ‘trarre giovamento dall’atmosfera della foresta’ ed è una pratica molto diffusa. I giapponesi se ne intendono di ste robe.
Passeggiare tra gli alberi aiuta a rilassarsi, ad abbassare lo stress e le tensioni...
Abbracciando gli alberi possiamo assorbire i "terpeni"(biomolecole), tramite il respiro e tramite il contatto fisico tra il tronco e il corpo. E più si stringe il tronco, dove si addensano i terpeni, più riusciamo a rafforzare le nostre difese immunitarie. Questa cosa l'ho letta prima. Tra l'altro scritto così sembra un po' morboso, e in effetti c'è anche chi se li vuole fare gli alberi, questa però è un'altra storia, si chiama dendrofilia, ma ti devono piacere proprio tanto, tanto, ma tanto gli alberi...😅 Io al massimo ho toccato le cortecce e mi ci sono arrampicata, mi piaceva anche tirare le fronde dei salici piangenti.
C'è da dire anche che ogni albero ha il suo carattere, dicono che il faggio sia protettivo, ma anche spietato, può rubare la luce agli altri colleghi se si sente in difficoltà. La betulla è permalosa e litigiosa, se si offende frusta i vicini con i suoi rami. Ok adesso gli alberi sembrano degli stronzi... 😅
Invece ricordiamoci che esiste il Theobroma Cacao(significa "cibo degli dei"). Un albero sempreverde originario dell’America meridionale, che produce i frutti di Cacao. Quindi poi alla fine la Nutella.
Direi che è un buon motivo per voler bene agli alberi...🌴😉
📷 Alberi in autunno, senza filtri, a Padova
📸 Instagram: barbara.raymondi
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martedì 15 novembre 2022
Se si sentiva già stanca...
lunedì 14 novembre 2022
Disegnò con una penna un...
🍃Disegnò con una penna nera un piccolo cuore su una foglia. Poi la lasciò cadere nel torrente. Se lui l'avesse trovata, allora sarebbe stato amore vero.
Le probabilità erano davvero minime, riflettè la ragazza. Del resto per trovare l'amore vero era necessaria un bel po' di serendipità. Chiuse gli occhi, incrociò le dita e si sedette ad aspettare l'amore tra le foglie che profumavano di autunno. Che altro avrebbe potuto fare?♡
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🍂Novembre
📸 Instagram: barbara.raymondi
giovedì 10 novembre 2022
Giornata mondiale dello stagista
Giornata mondiale dello stagista
Opportunità, sfruttamento legalizzato o perdita di tempo?
Sono stata anch'io stagista, per due volte.
Il primo stage fu un classicone: stage post laurea, pagata pochissimo, sfruttata e nessuno mi ha insegnato nulla di concreto. La prima volta l'ho subito per via di uno di quei corsi organizzati da quell'ente, da quella agenzia, dall'Eurasia, dall'associazione del Globo Terracqueo per un avvenire lavorativo concreto e remunerativo al massimo livello tra gli imprenditori veneti. Per farla breve sono stata destinata a un ufficio commerciale di un marchio famoso, dove il mega direttore era un figlio di papà e il suo sottoposto era un ragazzo con delle sopracciglia sottilissime ad ala di gabbiano, ma non era quest'ultima cosa la peggiore delle rotture, anche se mi inquietavano. Si chiamava come un cantante degli anni 60. Cercavo di non guardarlo.
Il figlio di papà era tipo Casper, appariva a caso in ufficio e sempre abbigliato da giocatore di tennis con racchetta che spuntava dal borsone. Non so come sono riuscita a vendere qualche centinaia di quelle robe che commerciavano a dei giapponesi... il figlio di cotanto padre vestito da Björn Borg mi ha chiesto se effettivamente fossi stata io. Risposi di sì, mi chiese di portargli un caffè dalla macchinetta. L'assistente con le soppraciglia ad ala di gabbiano fondalmentalmente guardava foto e video zozzi in internet. Una volta mi chiese di andare a pulire il bagno dopo che c'era stato, in fondo ero una donna. Non ci andai, ovviamente, anzi mi ricordo che gli dissi: Ma sai dove puoi andare tu invece?
Guadagnavo meno di tre euro all'ora, mi portavo il pc portatile da casa e nessuno mi ha mai effettivamente spiegato cosa dovessi fare in quelle otto ore. L'incubo è finito dopo tre o quattro mesi, per fortuna.
La seconda volta ci credevo davvero, avevo trovato io l'annuncio online, ero convinta, avrei fatto lo stage in un ufficio stampa, settore moda. Moda. E la tizia mi ha scelta, Un sogno. Seh. Avete presente il Diavolo veste Prada? Ok, no, non ero a New York, non c'erano marchi fighi, non venivo praticamente pagata e non c'erano Chanel da prendere in prestito, nemmeno robe di H&M.
Nessuno mi ha effettivamente insegnato nulla, l'assistente, poverina, tanto gentile e carina era già sul baratro dell'esaurimento nervoso. Cercavo di copiare da lei, di imparare, di capire cosa dovessi fare effettivamente in quelle estenuanti ore d'ufficio dove regnava il caos più assoluto, ma non avveniva nulla di concreto. Anche la tizia dell'ufficio stampa appariva a caso, una volta se ne andò in vacanza e telefonò a sorpresa da una località esotica. Paga... tipo 250 euro al mese, 9 ore al giorno. Mansioni effettive: andare a fare la spesa per la tizia, andare in posta per la tizia e ricevere telefonate a qualsiasi ora della sera per richieste assurde, dopo l'orario lavorativo. Esasperata, la mollai dopo qualche mese, mi diede 210 euro perchè non ero arrivata a fine mese e c'era rimasta male. Mi disse, bontà sua, che se fossi rimasta col tempo avrei potuto avere anch'io uno stipendio normale.
Ecco perché qualche mese dopo quando mi proposero un lavoro precario (dimmerda) per 1000 ricchi euro al mese mi sembrò di entrare nel privè del Billionaire.
Ma questa è un'altra storia.
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lunedì 7 novembre 2022
La prozia vicino ai sottaceti 🥕🥦🥒
mercoledì 2 novembre 2022
🎃vista Cimitero
lunedì 31 ottobre 2022
🎃 Miss Scherzetto
🎃Miss Halloween, Miss Dolcetto, Miss Streghetta... ogni anno il 31 ottobre, per otto edizioni di seguito, Mary Anne aveva vinto il primo premio del concorso paesano. La competizione prevedeva il classico giro per le case, la domanda “dolcetto o scherzetto?” e infine la sfilata delle miss al centro del paese. Il risultato era sempre lo stesso: la vittoria di Mary Anne. Coroncina in testa, fascia da miss, sorriso adorabile e saluto con la manina. Era sempre stata la bambina più bella del paese: pelle di seta, occhi azzurri cielo di aprile, labbra color ciliegia e 12 boccoli biondi lucidi e laccati.
🎃Dopo otto anni i giudici decisero di incoronare altre bambine, l'adorabile ragazzina però non la prese bene, tanto che dopo qualche anno fu rinchiusa in un istituto psichiatrico a causa di quei fatti definiti da lei “una serie di piccole incomprensioni”.Negli anni a seguire infatti, ogni 31 ottobre, si manifestavano inquietanti accadimenti: i costumi delle bambine ridotti a brandelli, spilli puntati sulle spazzole, topi morti sugli zerbini dei giudici e incendi appiccati davanti alle case delle aspiranti miss. Fino a che, sconcertata ed esasperata dall'incompetenza dei giudici, un anno Mary Anne decise anche di allungare il succo di frutta al rinfresco del concorso con il veleno per talpe. La colsero in fragrante con il flacone in mano e un topo morto in tasca, mentre le piccole aspiranti miss si contorcevano a terra tra spasmi e urla terrificanti.«Non è come sembra, il concorso è truccato, sono vittima di un'ingiustizia!» gridava mentre veniva rinchiusa nell'istituto psichiatrico. Per prima cosa le tagliarono tutti i dodici boccoli biondi lucidi e laccati. Supplicò con i lacrimoni agli occhi però di poterli conservare, avrebbe fatto la brava e ingerito tutte le pillole senza fare storie, per tutti gli anni a venire.
🎃Rinchiusa da qualche anno, anche quel 31 ottobre Mary Anne sfogliava con orgoglio l'album dei ricordi. «Guarda Mary Anne» le disse una compagna di merenda e di pillole calmanti mostrandole un volantino stropicciato che avvolgeva qualche castagna «stasera al paese c'è il concorso “Miss Scherzetto”, tu parteciperai?»
«Certo, andrò e vincerò come sempre» rispose l'adorabile Mary Anne.
🎃Indossò il costume da fatina color pesca, infilò le ali di tulle, si incollò alla testa i dodici boccoli biondi, lucidi e laccati e sputò le pillole calmanti oltre le sbarre della finestra. Percorse il corridoio a passo svelto e afferrò qualcosa dentro a un armadietto incustodito. Tutto il personale dell'istituto era intento ad allestire il salone per la festa di Halloween a cui avrebbero partecipato le pazienti alla sera. Gli infermieri erano convinti che le ospiti fossero crollate a letto a causa della doppia razione di pillole. Mary Anne annusò l'aria fresca che profumava di torte alla zucca e cannella, si punse un dito con il bisturi, si colorò le labbra di ciliegia con qualche goccia di sangue e suonò alla prima porta.
Si schiarì la voce: «Dolcetto o scherzetto?» chiese alla signora che teneva in mano un leccalecca «Sarò Miss Scherzetto quest'anno, sono tornata» disse affondandole la lama nella gola.
🎃 Quell'anno avrebbe vinto, se lo sentiva.
venerdì 21 ottobre 2022
🍂"Non vi erano dubbi che fosse Autunno:..
🍂"Non vi erano dubbi che fosse Autunno: nella via le foglie degli alberi diventavano color ruggine, la signora Ruth aveva iniziato a indossare il suo basco color senape, il fruttivendolo profumava la strada con le caldarroste al sale, la signorina Sue raccoglieva di nascosto melagrane e giuggiole e scappava a casa col cestino della bicicletta colmo."
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🍃Ottobre
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martedì 11 ottobre 2022
🤔Ho partecipato a un concorso pubblico e ho trovato Fedez
mercoledì 31 agosto 2022
🍉Chiacchierata con Martina tra i tetti...Parliamo di social, di apparenza...
🍉Ciao cari, questa è una lunga chiacchierata con Martina tra i tetti... Parliamo di social, di apparenza, di tradimenti, di appuntamenti e di "14 Racconti in disordine sparso", il mio nuovo libro.
Martina è bravissima a spiegare i significati nascosti dei racconti, molto più di me...
Il video è diviso in 3 parti,
Nella seconda e nella terza Martina mi farà
un po' di domande a sorpresa.
In caso di riflessioni... siamo qua😘
Barbara
🎧P.s. con le cuffiette si sente meglio!
Troverete la seconda e terza parte del video nel profilo Instagram: barbara.raymondi
Seguitemi!😉😊
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#readdifferent
lunedì 29 agosto 2022
E' agosto capisci...?
Ci pensi mai ai segnali dell'universo?
venerdì 29 luglio 2022
Storiella natalizia
...entropia
venerdì 15 luglio 2022
💛Cuore d'escort
mercoledì 13 luglio 2022
Chi cerca l'amore, chi trova una zebra...
lunedì 11 luglio 2022
☀️Si aspettava l'estate...
mercoledì 6 luglio 2022
14 Racconti in disordine sparso
giovedì 23 giugno 2022
#unastoriella Ciao sono ******* e sto con tuo marito da...
mercoledì 8 giugno 2022
Ero dentro e...
martedì 31 maggio 2022
Oggi ho scoperto che...
venerdì 27 maggio 2022
Quel circo...
giovedì 19 maggio 2022
Se una cosa non è una scienza...
martedì 17 maggio 2022
Poi lui sorrise nonostante tutto quel casino...
giovedì 5 maggio 2022
🌼No.Aveva detto no...
lunedì 2 maggio 2022
È impossibile ignorare...
mercoledì 27 aprile 2022
🍰Non sapeva fare molto altro...
venerdì 8 aprile 2022
🦊"In principio tu ti sederai un po’ lontano...
martedì 5 aprile 2022
Uscirono nella notte fresca di pioggia, le pozzanghere...
sabato 2 aprile 2022
💌Un po' commedia degli equivoci della Turchia
venerdì 25 marzo 2022
🌙Forse la fortuna fece sì che...
mercoledì 23 marzo 2022
Un fiore di carciofo...
martedì 22 marzo 2022
Credo sia normale da un po'...
🌺Oggi è il primo giorno di...
🌺Oggi è il primo giorno di primavera ed è anche la giornata della Poesia.
💌 Mi sono sempre piaciuti tanto questi versi di Pablo Neruda:
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Da "Cento sonetti d'amore"
📸 Instagram: barbara.raymondimercoledì 16 marzo 2022
In passato Benedetta aveva visitato i siti Pro-Ana...
mercoledì 9 marzo 2022
🍃Triste? Allegra? Malinconica?...
martedì 1 marzo 2022
Noi siamo tutti esseri imperfetti che...
mercoledì 23 febbraio 2022
Un racconto sulle "Erbe Matte"...
giovedì 17 febbraio 2022
...Come lo sai che sono matta?
giovedì 10 febbraio 2022
Anche più dell'affinità delle loro anime...
mercoledì 9 febbraio 2022
Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d'estate...
Il fidanzatino dell'epoca mi regalò “Sostiene Pereira” di Tabucchi mentre ci trovavamo in volo per Lisbona, sottolineando che era una lettura in tema con la città. Guardavo con sospetto quel libro: ne aveva parlato anche un ragazzo che frequentava lo stesso mio corso all'università, mi stava antipatico. Uno di quei ragazzi un po' superbi, di quelli che pontificano... e gli altri studenti lo ascoltavano quasi rapiti quando recensiva qualche lettura.
Iniziai a leggere “Sostiene Pereira” già in aereo, io ho paura di volare, ma le prime pagine mi fecero dimenticare di essere in volo.
Quando atterrai a Lisbona misi il libro dentro alla borsa e lo portai in giro con me, fui subito accecata dalla luce della città, dove ancora vibra un passato di grande splendore, e avvolta dall'aria che sa di oceano. Avevo una gran voglia di scoprire i quartieri, gli odori e i volti della città. E come descrive Tabucchi passeggiare per Lisbona diventa un susseguirsi di stradine, di giardini, di palazzi dall'aria elegante e allo stesso tempo decadente, fino a raggiungere il fiume Tago. Inseguiti dai tram che passano e che salgono fino al castello, proprio vicino all'abitazione di Pereira.
Il giornalista Pereira, cardiopatico e in sovrappeso, si occupa della pagina culturale del Lisboa, trascinando la sua vita tra il giornale e casa sua, fermandosi di frequente al Café Orquidea dove ordina limonate zuccherate e omelette alle erbe aromatiche.
Probabilmente uno dei tram descritti nel romanzo era il numero 28, da cui il protagonista del romanzo vedeva “sfilare lentamente la sua Lisbona... l'Avenida de Libertade, coi suoi bei palazzi, e poi la Praça do Rossio di stile inglese..."
Sono salita un po' di volte sul numero 28, mi sedevo lì e osservavo la città calda e lenta mostrarmi le vite che mi scorrevano davanti, come in un romanzo. Chissà come sarebbe stata diversa la mia vita se mi fossi fermata a vivere a Lisbona.
“E' difficile avere una convinzione precisa quando si parla delle ragioni del cuore”
Sulla copertina del libro è riportata la foto del Café A Brasileira, il caffè più antico della città, si trova nello quartiere dello Chiado.
Al bancone ordinai un caffè e un pastel de nata, avvolta dall'eleganza e dalla tradizione della caffetteria, che fu meta di numerosi intellettuali, tra cui Fernando Pessoa. Famosa è anche la sua statua posta nel 1988 proprio davanti al locale.
Poi ne mangiai tantissimi di pasteis de nata, attirata dalle pasticcerie in un susseguirsi di profumi, di odori, di sensazioni e sempre con il libro in borsa.
Ho amato leggere “Sostiene Pereira” e per me resterà indelebile il legame del romanzo con il mio viaggio a Lisbona. Terminai di leggere le ultime pagine del libro in aereo, durante il viaggio di ritorno...
“Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d'estate. Una magnifica giornata d'estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava.”
📸 Instagram: barbara.raymondi
sabato 5 febbraio 2022
Che noia essere tutte Barbie...
giovedì 3 febbraio 2022
Nessun ragazzo le aveva mai regalato dei...
Non siamo più...
giovedì 27 gennaio 2022
Partire allora per qualche altra città...
Partire allora per qualche altra città o paese anonimo, in cui nessuno la conoscesse? ma dovunque bisognava denunciarsi, presentare documenti. Meditò di fuggire in una nazione straniera, dove non esistessero leggi razziali. Ma lei non era mai stata all'estero, non aveva passaporto; e fornirsi di un passaporto voleva dire, anche qui inchieste dell'anagrafe, della polizia, delle frontiere: tutti luoghi e stanze che a lei si negavano minacciosi, come a un bandito.[...]
Eppure, via via che passavano i giorni, la necessità e l'urgenza della fuga s'imponevano al suo cervello febbricitante. Nelcorso degli ultimi mesi, aveva udito parlare, forse alla radio, di emigrazioni ebraiche da tutta Europa in Palestina. Del sionismo non sapeva assolutamente nulla, seppure ne conosceva la parola.