Partire allora per qualche altra città o paese anonimo, in cui nessuno la conoscesse? ma dovunque bisognava denunciarsi, presentare documenti. Meditò di fuggire in una nazione straniera, dove non esistessero leggi razziali. Ma lei non era mai stata all'estero, non aveva passaporto; e fornirsi di un passaporto voleva dire, anche qui inchieste dell'anagrafe, della polizia, delle frontiere: tutti luoghi e stanze che a lei si negavano minacciosi, come a un bandito.[...]
Eppure, via via che passavano i giorni, la necessità e l'urgenza della fuga s'imponevano al suo cervello febbricitante. Nelcorso degli ultimi mesi, aveva udito parlare, forse alla radio, di emigrazioni ebraiche da tutta Europa in Palestina. Del sionismo non sapeva assolutamente nulla, seppure ne conosceva la parola.
Nessun commento:
Posta un commento