mercoledì 9 febbraio 2022

Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d'estate...

 

Il fidanzatino dell'epoca mi regalò “Sostiene Pereira” di Tabucchi mentre ci trovavamo in volo per Lisbona, sottolineando che era una lettura in tema con la città. Guardavo con sospetto quel libro: ne aveva parlato anche un ragazzo che frequentava lo stesso mio corso all'università, mi stava antipatico. Uno di quei ragazzi un po' superbi, di quelli che pontificano... e gli altri studenti lo ascoltavano quasi rapiti quando recensiva qualche lettura.

Iniziai a leggere “Sostiene Pereira” già in aereo, io ho paura di volare, ma le prime pagine mi fecero dimenticare di essere in volo.

Quando atterrai a Lisbona misi il libro dentro alla borsa e lo portai in giro con me, fui subito accecata dalla luce della città, dove ancora vibra un passato di grande splendore, e avvolta dall'aria che sa di oceano. Avevo una gran voglia di scoprire i quartieri, gli odori e i volti della città. E come descrive Tabucchi passeggiare per Lisbona diventa un susseguirsi di stradine, di giardini, di palazzi dall'aria elegante e allo stesso tempo decadente, fino a raggiungere il fiume Tago. Inseguiti dai tram che passano e che salgono fino al castello, proprio vicino all'abitazione di Pereira.

Il giornalista Pereira, cardiopatico e in sovrappeso, si occupa della pagina culturale del Lisboa, trascinando la sua vita tra il giornale e casa sua, fermandosi di frequente al Café Orquidea dove ordina limonate zuccherate e omelette alle erbe aromatiche.

Probabilmente uno dei tram descritti nel romanzo era il numero 28, da cui il protagonista del romanzo vedeva “sfilare lentamente la sua Lisbona... l'Avenida de Libertade, coi suoi bei palazzi, e poi la Praça do Rossio di stile inglese..."

Sono salita un po' di volte sul numero 28, mi sedevo lì e osservavo la città calda e lenta mostrarmi le vite che mi scorrevano davanti, come in un romanzo. Chissà come sarebbe stata diversa la mia vita se mi fossi fermata a vivere a Lisbona.

E' difficile avere una convinzione precisa quando si parla delle ragioni del cuore”

Sulla copertina del libro è riportata la foto del Café A Brasileira, il caffè più antico della città, si trova nello quartiere dello Chiado.

Al bancone ordinai un caffè e un pastel de nata, avvolta dall'eleganza e dalla tradizione della caffetteria, che fu meta di numerosi intellettuali, tra cui Fernando Pessoa. Famosa è anche la sua statua posta nel 1988 proprio davanti al locale.

Poi ne mangiai tantissimi di pasteis de nata, attirata dalle pasticcerie in un susseguirsi di profumi, di odori, di sensazioni e sempre con il libro in borsa.

Ho amato leggere “Sostiene Pereira” e per me resterà indelebile il legame del romanzo con il mio viaggio a Lisbona. Terminai di leggere le ultime pagine del libro in aereo, durante il viaggio di ritorno...

Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d'estate. Una magnifica giornata d'estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava.


📸 Instagram: barbara.raymondi


Nessun commento:

Posta un commento