Elvis, il film.
Sensazioni.
No spoiler, anche perché sappiamo come va a finire...
Sensazioni.
No spoiler, anche perché sappiamo come va a finire...
🍿Avrei voluto guardare "Elvis" al cinema.
La sensazione che provo alla fine del film è strana, è di smarrimento; galleggio tra la fascinazione e la malinconia. Devo ammettere che non conoscevo bene la storia di Elvis Presley, conosco il mito di Elvis e ho sempre immaginato che se un giorno dovessi trovarmi a Las Vegas sarà un suo sosia a sposarmi.
Ma la stessa Las Vegas, che abbaglia e confonde, alla fine imprigiona Elvis in una gabbia dorata e non lo libera più. Ne diventa un'attrazione, la migliore, il Re. E questo lo distruggerà.
Sembra di stare su una ruota panoramica durante la visione del biopic: rapiti dalla atmosfera sfumata e surreale, accecati dalle luci colorate, dalla musica coinvolgente (e indimenticabile)... Ma si ha anche la percezione di non riuscire a scendere dalla giostra, come succede a Elvis a Las Vegas. L'amore folle che il pubblico nutre verso il cantante lo incorona Re, ma non lo salverà, gli darà il colpo di grazia. E sarà il suo manager, l'imbonitore delle fiere, il colonnello Parker a chiudere la gabbia e a gettare via la chiave di Las Vegas. Almeno così si evince dal film.
Il regista di "Elvis" è Baz Luhrmann, lo stesso de "Il Grande Gatsby", se ne riconosco i tratti visionari e lo stile narrativo. L'atmosfera è onirica e il sogno americano di Elvis inizia proprio da una fiera anni '50... dove si cercava l'artista più straordinario, con i costumi più stravaganti. E con delle movenze in grado di ipnotizzare e scandalizzare l'America bigotta di quegli anni.
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📸 Instagram: barbara.raymondi
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